19 novembre 2016

Diario di Tillal il Nordico

La fattoria sembrerebbe disabitata, di certo è maledetta.
I miasmi necromantici che trasudano da ogni dove ci hanno avvolti, si sono insinuati sotto la pelle e più profondamente nella nostra mente e ancora oltre, lambendo il nostro io ancestrale, risvegliandoci.
Jakob ha scoperto di essere coraggioso: senza esitazioni è stato il primo ad entrare nella casa padronale per verificare cosa fossero le forme umanoidi celate da bianchi lenzuoli e solo con la forza Kisho è riuscito a farlo desistere e a trascinarlo fuori.
Anche Layla è cambiata: l'ombra nera che aveva nel cuore si è materializzata e ha preso vita propria, fluendo fuori dal suo corpo e rendendola più docile e collaborativa.
Ci sono stati anche dei combattimenti con creature emerse dalle tenebre e proprio in quel frangente Kisho e Tillal hanndo dato prova del cambiamento. Tillal è diventato più sicuro di sé e sta prendendo maggiore confidenza con il suo potere e il sangue nemico che imbrattava il suo volto e gocciolava dal suo acciaio ne è la prova.
Kisho si è scoperto meno ascetico di quel che pensasse e con i suoi potenti pugni e mirabolanti acrobazie ha mostrato le sue capacità offensive.
Gog infine si è rivelato più indeciso del solito anche se su di lui la maledizione sembra avere un effetto minore ma forse in fondo è perchè lui un po' maledetto lo è sempre stato.
Siamo più forti e oggi ne abbiamo preso consapevolezza. Come dice sempre Gog, diventeremo i signori dell'universo!

18 novembre 2016

Il vecchio mulino

"Questo proprio bello non è..." Gog lasciò la frase a metà quando fece il proprio ingresso tra le mura fatiscenti del mulino. Jackob stava spostando alcuni ciottoli che componevano una parte del muro e sotto di essi un bagliore sinistro color avorio fece capolino nella semioscurità.


"Venite a darmi una mano." disse secco Jackob. In breve tutti tranne Tillal erano nel perimetro del mulino abbandonato.

Tra le macerie e le travi marcite del tetto erano nascosti, integri e per nulla decomposti, si trovavano otto scheletri di taglia media, presumibilmente umanoidi.

"Fatemi vedere se c'è altro..." disse senza troppa convinzione Laila.
"Credo che abbiamo già trovato abbastanza... mi pare evidente che qualcuno li abbia messi qui apposta." sentenziò Kisho.

La disposizione degli scheletri: ben nascosti ed evidentemente conservati alla perfezione da qualche magia, era un indizio - se non una vera e propria prova - del fatto che qualcuno si apprestava a riportarli alla non-vita per chissà quali piani. Tutto ciò, unito alla notizia di un necromante è stato avvistato nei dintorni di Absalom, non è certo un buon presagio.


"Muovere dobbiamoci e velocemente. La fattoria dei Ravnic è ancora lontana." disse Gog.
"Hai ragione, se le informazioni della Compagnia sono vere, chissà che cosa ci aspetta là." fece eco gravemente Kisho.
"Sì ma prima distruggiamo questi corpi, non voglio trovarmi alle spalle questi mostri, magari rianimati." disse Leila senza ammettere repliche.
"No, non è giusto. Erano creature come noi, non è giusto fare scempio dei loro resti. Piuttosto facciamo crollare il mulino visto che è così tanto fatiscente." replicò stizzito Kisho.
"Un mulino distrutto attirerebbe troppo l'attenzione eppoi non si sa mai. Meglio distruggere i corpi, anche per gli abitanti di Longriver. Anche loro sono minacciati come noi." disse Jackob.
"Egli ragione ha. Non possiamo lasciare tutto così come abbiamo trovato. Gli scheletri bruciano male poi..." chiosò Gog.
"Non è un'azione degna del nostro gruppo e non è onorevole." Kisho sentiva la rabbia montargli dentro.

"Devi capire Kisho che certe cose sono così gravi che si è costretti a fare azioni poco consone o poco nobili. Ma siamo costretti. Non possiamo lasciare che un pericolo del genere incomba su gli abitanti di Longriver e su di noi..." argomentò Jackob.
"Se è questo che pensa la maggioranza del gruppo mi sta bene, ma non sarò complice di questo scempio." detto ciò Kisho abbandonò le rovine del mulino.

Dopo una mezz'ora, in un tranquillo pomeriggio autunnale, il gruppo riprendeva la strada verso la fattoria dei Ravnic, certo che una volta giunti a destinazione le cose si sarebbero complicate ulteriormente.

13 novembre 2016

Una missione semplice semplice

In tutta Absalom la notizia del necromante è sulla bocca di tutti: avventurieri, cacciatori di taglie, ronde cittadine si stanno preparando per incominciare la caccia.
È oramai sicuro che il Gran Consiglio metterà una taglia per chi catturerà preferibilmente vivo il necromante o qualcuno del suo gruppo che ha assaltato qualche giorno fa una carovana trasportante pregiato ebano.
Non si sa ancora la posta in palio, ma anche qualora fosse bassa, oltre al denaro la cattura della minaccia che aleggia su Absalom porterò anche una sicura fama e un'ottima pubblicità a coloro che arriveranno per primi allo stregone.
Anche la Compagnia dei Cercatori è ovviamente interessata ad esser della partita, quindi ha già sguinzagliato i suoi agenti, i suoi informatori e le sue risorse per individuare il covo del necromante.
Per ora però tutte queste vicende non sembrano coinvolgere molto il gruppo che è venuto sì a conoscenza delle ultime notizie, ma sembrerebbe esser più interessato alle Carte di Zulton.
Una mattina, mentre l'intero gruppo si riunisce per fare colazione nella sala comune della taverna, appare Erik per offrire un nuovo ingaggio.
"È una missione semplice semplice, di ricognizione. Non dovete far altro che andare, osservare e riportare che cosa sta succedendo in quella parte di Absalom."
"Un matrimonio non è un affare. Le monete d'oro mancano sempre per chi moglie ha. Io dico che ci piace." lo interruppe Gog.
"Molto bene" rispose asciutto Erik "allora vi dirò di che cosa si tratta: a circa un giorno di cammino da Absalom, nei pressi di Longriver, c'è una fattoria, la fattoria dei Ravenic. I nostri informatori ci hanno segnalato diversi movimenti sospetti, sono stati avvistati dei mostri e si dice anche che l'atmosfera, il clima è cambiato. Abbiamo bisogno che qualcuno vada a vedere che cosa sta succedendo, se sono solo voci o no."
"Tutto molto bello e commovente" esordì Laila "ma qual è la ricompensa?"
"Sempre molto diretta Lady Laila..." commentò Erik "Per questa semplice operazione la Compagnia mette a disposizione 1500 monete d'oro."
Dopo qualche istante Laila si espresse "Ma non mi ci pago nemmeno un pugnale decente per quella cifra!"
"Suvvia Laila non fare la schizzinosa, intanto dobbiamo aspettare ancora un po' prima che ci sia il plenilunio. Un giorno di cammino non è nulla. Tra quattro giorni saremo ancora qui a chiacchierare di ciò che è stato." disse Tillal.
"Mmmm non mi convinci orecchie a punta, ma almeno le spese saranno pagate..." chiuse il discorso Laila.
"Quindi siamo d'accordo. Andrete alla fattoria dei Ravenic, osserverete le attività che si stanno svolgendo laggiù, cercherete di capire che cosa sta succedendo. Tornerete per riferire. Se ve la sentite e se effettivamente è il covo del necromante potete anche intervenire, ma non è fondamentale. O almeno non vi conviene visto che ufficialmente non c'è alcuna taglia."
"Molto bello! Molto bello! Campagna! Prede! Animali! Carne fresca! Partiamo! Partiamo! Partiamo!" applaudì Gog.
"Tutto questo entusiasmo, caro Gog, mi fa sospettare che il matrimonio ti sia già stretto." chiuse il discorso Jackob.

07 novembre 2016

Necromancer!

Strane voci stanno circolando per tutta Absalom riguardo una serie di avvenimenti inquietanti.
Un mercante di ebano, mentre si stava avvicinando da nord alla città, a qualche miglio dalla porta di Westerhold, ha riferito di esser stato attaccato da un gruppo di banditi.

Fin qui nulla di particolare. Sull'isola di Absalom esistono diversi gruppi di individui che si arricchiscono derubando ricchi viaggiatori o depredando carovane mercantili, ma in questo caso Derek Gervalis ha riferito di esser stato attaccato assieme alla sua scorta da alcuni scheletri.

Grazie alla sua scorta di mercenari e una buona dose di fortuna, dopo un breve combattimento, l'intera carovana è riuscita a fermare l'attacco e a fuggire il più velocemente possibile verso la capitale.

Qui ha denunciato subito il fatto alle autorità competenti e i Nomarchi de le Monete, del Distretto del Petalo e del Quartiere Straniero si sono già riuniti per decidere le prossime linee di azione contro questo nuovo gruppo. Molto probabilmente sarà stabilita una taglia sulle loro teste.

Nel frattempo la notizia si è estesa a macchia d'olio in tutte le taverne e ovviamente anche presso la Compagnia. Le voci sono le più disparate e non tutte sono verificate o coincidenti con la realtà.

Quelle più diffuse raccontano di un necromante straniero, probabilmente un demone chelaxiano, che ha deciso di stabilirsi nei pressi di Absalom per terrorizzare la popolazione; altre narrano di un necromante così potente da aver ridotto in stato di non morto ben due paladini; ancora altri sostengono che sia una banda di andoriani decisi a minare l'opulenza del commercio di Absalom cercando di attaccare ricchi mercanti; pochi, invece, fanno notare il nesso tra la materia prima, cioè l'ebano, e il nercomante. Questi, infatti, sostengono che il prezioso legno sia necessario al necromante e ai suoi compagni - dai due ai cinque a seconda delle voci - per costruire un intero esercito di non morti e che quelli segnalati sino ad ora non sono altro che l'avanscoperta di qualcosa di più grande all'orizzonte.



Le ultimissime voci parlano di un necromante fuggito dall'Osirion, di nobile stirpe, ma rinnegato dalla sua famiglia, in cerca di danaro e potere nella più ricca nazione di tutto Golarion. Questa corrente sostiene che l'ebano, essendo un legno sacro e con grandi capacità magiche, sarebbe un catalizzatore fondamentale per l'energia negativa e che quindi sarebbe necessario per il necromante per accrescere il proprio potere.

Tutta la città è in fermento e molti cacciatori di taglie stanno aspettando solo di sapere quanto sarà la taglia che i tre Nomarchi metteranno sulla testa del necromante. Dopo di che partirà la caccia all'uomo.


01 novembre 2016

Gog trova moglie ma la compagnia non si arricchisce

Una luce malsana risplendeva nell'enorme grotta che accoglieva il villaggio goblin, alcuni fetidi funghi fatti di chissà quale sostanza illuminavano fiocamente l'ambiente emettendo una funerea aura verde.

Grazie alle informazioni raccolte e al patto stabilito con Kiskhan, il gruppo aveva già stabilito un piano di azione e si era già disposto sul campo.
Kisho e Gog, protetti da una zona di silenzio, sarebbero entrati nella tenda delle donne e là il piccolo stregone avrebbe scelto le sue spose che Kisho avrebbe prontamente tramortito e trasportato.

Laila avrebbe sfruttato le ombre della grotta per nascondersi e colpire nel momento più propizio, mentre il resto del gruppo avrebbe fatto fronte comune per difendere il corridoio alle loro spalle che li avrebbe condotti alla superficie e quindi alla salvezza.
Tutti, in ogni caso, si sarebbero concentrati sul capo goblin per onorare la parola data a Kiskhan.

"Pezzenti... questi non si accorgerebbero nemmeno di un drago alle loro spalle..." pensò Laila quando vide sfilare una ronda notturna composta da due goblin armati di tutto punto che stavano camminando fin troppo rumorosamente per le orecchie dell'avventuriera.

"Anche questa! Anche questa!" si sgolava inutilmente, in preda all'eccitazione Gog, mentre cercava di attirare l'attenzione di Kisho su una formosa goblin che dormiva profondamente.
Kisho dal canto suo, dopo aver chiesto scusa, stava stordendo a suon di ceffoni una giovane goblin dai fianchi larghi.

"Speriamo che non si sveglino in troppi e che il capo esca subito." pensava tra sé e sé Jackob mentre, nascosto dietro un'enorme roccia aveva preparato un incantesimo che avrebbe tenuto a bada il grosso della truppa.

Tillal aveva affidato alla sua parte elfica tutto il sangue freddo che aveva raccolto e spada alla mano, aveva già idea di quale incantesimo avrebbe lanciato sull'arma per causare ancora più danno se qualche nemico avesse avuto l'idea malsana di attaccarli.



"È fatta! È fatta!" gridò a squarciagola Tillal.
"Morto è! Morto è! Ah-a!" gli fece eco Gog che ormai aveva guadagnato il corridoio verso l'uscita.
"Sì, ma adesso tutti fuori, ne stanno arrivando altri!" comandò Jackob.

Il pandemonio si era scatenato nella grotta. Almeno una decina di goblin giacevano morti sul terreno, un'altra mezza dozzina di guardie era rannicchiata tremante nel primo rifugio che aveva trovato, persisteva semitrasparente la silouette dell'immagine del drago rosso, ultima vestigia dell'incantesimo di Jackob.

Gli altri goblin, svegliati improvvisamente dal rumore del combattimento, o si erano gettati a terra oppure stavano cercando la salvezza nelle altre tende del villaggio o nei buchi che costellavano le pareti della grotta.

Nessuno del gruppo si accorse di Kiskhan e nessuno seppe mai che fine avrebbe fatto.

Ben presto il gruppo guadagnò l'uscita, saltando le trappole goblin segnate sul percorso, sbagliando un paio di volte la strada, credendo di esser ritornati sui loro passi, verso il villaggio.
Alla fine il dolce profumo dell'aria fresca, libera e del vento delle montagne di Kartkass si faceva sempre più vicino finché una diversa oscurità, un buio più ampio di quello provato nelle viscere della montagna, si palesò ai loro occhi: erano usciti dalle grotte. Erano all'aria aperta.

Tutti si fermarono, come se si fossero liberati di un enorme peso di dosso.
Trascorse un minuto, forse più.

Kisho era assorto e concentrato per reggere allo sforzo fatto.
"Io non più magie ho." ruppe il silenzio la voce di Gog.
"Ce l'abbiamo fatta! Lo sapevo!" replicò Tillal.
"C'era un tesoro in quel porcile e non abbiamo fatto nulla... nulla..." disse sconsolata Laila.
"Speriamo in Shelyn, Desna e Calistria. Che ce la mandino buona." mormorò sottovoce Jackob.