01 novembre 2016

Gog trova moglie ma la compagnia non si arricchisce

Una luce malsana risplendeva nell'enorme grotta che accoglieva il villaggio goblin, alcuni fetidi funghi fatti di chissà quale sostanza illuminavano fiocamente l'ambiente emettendo una funerea aura verde.

Grazie alle informazioni raccolte e al patto stabilito con Kiskhan, il gruppo aveva già stabilito un piano di azione e si era già disposto sul campo.
Kisho e Gog, protetti da una zona di silenzio, sarebbero entrati nella tenda delle donne e là il piccolo stregone avrebbe scelto le sue spose che Kisho avrebbe prontamente tramortito e trasportato.

Laila avrebbe sfruttato le ombre della grotta per nascondersi e colpire nel momento più propizio, mentre il resto del gruppo avrebbe fatto fronte comune per difendere il corridoio alle loro spalle che li avrebbe condotti alla superficie e quindi alla salvezza.
Tutti, in ogni caso, si sarebbero concentrati sul capo goblin per onorare la parola data a Kiskhan.

"Pezzenti... questi non si accorgerebbero nemmeno di un drago alle loro spalle..." pensò Laila quando vide sfilare una ronda notturna composta da due goblin armati di tutto punto che stavano camminando fin troppo rumorosamente per le orecchie dell'avventuriera.

"Anche questa! Anche questa!" si sgolava inutilmente, in preda all'eccitazione Gog, mentre cercava di attirare l'attenzione di Kisho su una formosa goblin che dormiva profondamente.
Kisho dal canto suo, dopo aver chiesto scusa, stava stordendo a suon di ceffoni una giovane goblin dai fianchi larghi.

"Speriamo che non si sveglino in troppi e che il capo esca subito." pensava tra sé e sé Jackob mentre, nascosto dietro un'enorme roccia aveva preparato un incantesimo che avrebbe tenuto a bada il grosso della truppa.

Tillal aveva affidato alla sua parte elfica tutto il sangue freddo che aveva raccolto e spada alla mano, aveva già idea di quale incantesimo avrebbe lanciato sull'arma per causare ancora più danno se qualche nemico avesse avuto l'idea malsana di attaccarli.



"È fatta! È fatta!" gridò a squarciagola Tillal.
"Morto è! Morto è! Ah-a!" gli fece eco Gog che ormai aveva guadagnato il corridoio verso l'uscita.
"Sì, ma adesso tutti fuori, ne stanno arrivando altri!" comandò Jackob.

Il pandemonio si era scatenato nella grotta. Almeno una decina di goblin giacevano morti sul terreno, un'altra mezza dozzina di guardie era rannicchiata tremante nel primo rifugio che aveva trovato, persisteva semitrasparente la silouette dell'immagine del drago rosso, ultima vestigia dell'incantesimo di Jackob.

Gli altri goblin, svegliati improvvisamente dal rumore del combattimento, o si erano gettati a terra oppure stavano cercando la salvezza nelle altre tende del villaggio o nei buchi che costellavano le pareti della grotta.

Nessuno del gruppo si accorse di Kiskhan e nessuno seppe mai che fine avrebbe fatto.

Ben presto il gruppo guadagnò l'uscita, saltando le trappole goblin segnate sul percorso, sbagliando un paio di volte la strada, credendo di esser ritornati sui loro passi, verso il villaggio.
Alla fine il dolce profumo dell'aria fresca, libera e del vento delle montagne di Kartkass si faceva sempre più vicino finché una diversa oscurità, un buio più ampio di quello provato nelle viscere della montagna, si palesò ai loro occhi: erano usciti dalle grotte. Erano all'aria aperta.

Tutti si fermarono, come se si fossero liberati di un enorme peso di dosso.
Trascorse un minuto, forse più.

Kisho era assorto e concentrato per reggere allo sforzo fatto.
"Io non più magie ho." ruppe il silenzio la voce di Gog.
"Ce l'abbiamo fatta! Lo sapevo!" replicò Tillal.
"C'era un tesoro in quel porcile e non abbiamo fatto nulla... nulla..." disse sconsolata Laila.
"Speriamo in Shelyn, Desna e Calistria. Che ce la mandino buona." mormorò sottovoce Jackob.

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