18 novembre 2016

Il vecchio mulino

"Questo proprio bello non è..." Gog lasciò la frase a metà quando fece il proprio ingresso tra le mura fatiscenti del mulino. Jackob stava spostando alcuni ciottoli che componevano una parte del muro e sotto di essi un bagliore sinistro color avorio fece capolino nella semioscurità.


"Venite a darmi una mano." disse secco Jackob. In breve tutti tranne Tillal erano nel perimetro del mulino abbandonato.

Tra le macerie e le travi marcite del tetto erano nascosti, integri e per nulla decomposti, si trovavano otto scheletri di taglia media, presumibilmente umanoidi.

"Fatemi vedere se c'è altro..." disse senza troppa convinzione Laila.
"Credo che abbiamo già trovato abbastanza... mi pare evidente che qualcuno li abbia messi qui apposta." sentenziò Kisho.

La disposizione degli scheletri: ben nascosti ed evidentemente conservati alla perfezione da qualche magia, era un indizio - se non una vera e propria prova - del fatto che qualcuno si apprestava a riportarli alla non-vita per chissà quali piani. Tutto ciò, unito alla notizia di un necromante è stato avvistato nei dintorni di Absalom, non è certo un buon presagio.


"Muovere dobbiamoci e velocemente. La fattoria dei Ravnic è ancora lontana." disse Gog.
"Hai ragione, se le informazioni della Compagnia sono vere, chissà che cosa ci aspetta là." fece eco gravemente Kisho.
"Sì ma prima distruggiamo questi corpi, non voglio trovarmi alle spalle questi mostri, magari rianimati." disse Leila senza ammettere repliche.
"No, non è giusto. Erano creature come noi, non è giusto fare scempio dei loro resti. Piuttosto facciamo crollare il mulino visto che è così tanto fatiscente." replicò stizzito Kisho.
"Un mulino distrutto attirerebbe troppo l'attenzione eppoi non si sa mai. Meglio distruggere i corpi, anche per gli abitanti di Longriver. Anche loro sono minacciati come noi." disse Jackob.
"Egli ragione ha. Non possiamo lasciare tutto così come abbiamo trovato. Gli scheletri bruciano male poi..." chiosò Gog.
"Non è un'azione degna del nostro gruppo e non è onorevole." Kisho sentiva la rabbia montargli dentro.

"Devi capire Kisho che certe cose sono così gravi che si è costretti a fare azioni poco consone o poco nobili. Ma siamo costretti. Non possiamo lasciare che un pericolo del genere incomba su gli abitanti di Longriver e su di noi..." argomentò Jackob.
"Se è questo che pensa la maggioranza del gruppo mi sta bene, ma non sarò complice di questo scempio." detto ciò Kisho abbandonò le rovine del mulino.

Dopo una mezz'ora, in un tranquillo pomeriggio autunnale, il gruppo riprendeva la strada verso la fattoria dei Ravnic, certo che una volta giunti a destinazione le cose si sarebbero complicate ulteriormente.

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