16 marzo 2017

Le indagini proseguono a Khari

"Forse non siamo stati poi così tanto discreti." disse Tillal mentre si ripuliva la mano dal proprio sangue. Gli ultimi effetti del veleno scomparivano dal suo corpo grazie all'incantesimo di Jackob e i due uscivano dallo scantinato alla luce del sole. Poi, quasi assorto, proseguì: "E io avrei dovuto aspettare Laila prima di toccare quella porta nascosta... maledetta voglia di avventura!"

"Di per certo." gli fece eco Jackob "Siamo stati forse troppo avventati nel cercare di truffare un contrabbandiere che cercava di vendere la propria merce al mercato nero. Hai visto il broccato e le spezie che aveva con sé? Se ricordo bene sono proprio quelle nella lista fatta da Sheper."

"Già, ma almeno sappiamo che parte del carico è qui a Khali e quindi Il Cigno di Absalom non è affondato come sostiene Xavier. Dobbiamo anche capire quali sono le sue vere intenzioni: sa tutto o non sa nulla? L'assicuratore è connivente o anche lui è ignaro di tutta questa faccenda?" si domandò Tillal mentre riprendevano la via che conduce verso il porto.


"Per questo posso pensarci io, posso pedinarlo e vedere come si comporta. Se ha movimenti sospetti o meno. Domani posso provvedere, sai bene che posso passare molto facilmente inosservato." propose Jackob.

"Questa è una strada, ma perché non chiederlo apertamente e vedere la sua reazione? Se si tradisse a sufficienza potremmo già capire qualcosa di più da quale parte pende. In ogni caso, avere un mandato ufficiale da parte della Compagnia ci aiuterebbe a muoverci meglio in città. Fin'ora mi sembrava di esser un pesce fuor d'acqua..." disse Tillal.

"Adesso, però, basta chiacchiere. Dobbiamo tornare a Corentyn prima che sia troppo buio. Già è stato difficile sorvolare mezza marina da guerra Cheliaxiana... Hai visto che traffico? Incredibile. Mi domando come avremmo fatto se non fossimo stati invisibili... avrebbero fatto il tiro al piccione! Di più: far passare Il Cigno di Absalom per lo stretto deve esser stata un'impresa straordinaria: non sarebbe passato neanche uno spillo. Probabilmente Kisho potrebbe fare da una parte all'altra dello stretto saltellando da una nave all'altra!" affermò Jackob.

"A proposito. Chissà che cosa avranno scoperto lui e Leila... Per tornare al Cheliax, poi, è veramente una grande potenza, capisco perché tutti la temano. E prima ce ne andiamo da qui, meglio è. Non vorrei avere guai con la giustizia in questo stato." disse sconsolato Tillal.

"Su, coraggio. Questo è un buon posto. Diventiamo invisibili e spicchiamo il volo. Ci vediamo al faro di Corentyn. Mi raccomando: silenzioso come il sussurro del vento e nascosto come pipistrelli nella notte." si raccomandò Jackob.

La spiaggia era deserta, due figure umanoidi, una di taglia media, l'altra poco più grande di un bambino scomparvero improvvisamente. Il sole stava calando verso l'occidente e una leggera brezza soffiava da Sud. Una corvetta Chelaxiana veleggiava a meno di due miglia dalla spiaggia. Nessuno si accorse o vide la scena. Tillal e Jackob già la stavano sorvolando, diretti verso la base, diretti verso Corentyn e il suo faro.

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