20 marzo 2017

Le indagini diventano ufficiali

"Alla fine l'abbiamo spuntata." disse soddisfatta Laila uscendo dall'edificio che ospita la Compagnia Commerciale del Veliero Dorato. Il caldo vento del sud soffiava pigramente tra i capelli della ladra.

"Sì, ma hai visto che non ha battuto ciglio né quando abbiamo ventilato l'ipotesi che la nave non sia affondata nella tempesta, né tantomeno quando abbiamo insinuato una possibile truffa all'assicurazione. Non riesco a capire a che gioco sta giocando Xavier." aggiunse Jackob pensoso.

"Strano che Laila non abbia tirato sul prezzo. Mi è sembrato di non volere nemmeno insistere. Strano, molto strano. Sarà ancora lei?" si chiedeva Gog ad alta voce, quasi assorto nei suoi pensieri.

"A me è sembrato più arrabbiato che altro, come se qualcosa di molto fastidioso lo stesse perseguitando." puntualizzò Tillal.

"Mi sembra che centomila monete d'oro sono una fonte più che rispettabile per qualsiasi arrabbiatura." gli fece da contraltare Kisho.

"Non so Kisho, mi sembra che non stiamo mettendo a fuoco qualche altro elemento, un elemento che infastidisce Xavier." replicò Tillal.

"Sì, ma adesso che cosa facciamo? Cioè, siamo liberi di fare tutte le belle indagini che vogliamo, a nome della Compagnia, ma da dove partiamo?" Laila chiese a tutto il gruppo.
I cinque si fermarono in mezzo alla strada che conduceva verso le banchine del porto come un gruppo di anziani che si stanno raccontando aneddoti di gioventù. All'improvviso tutti si accorsero che un vero e proprio piano non esisteva. Fino ad allora si erano mossi più per istinto che con un filo logico.

"La donna popputa ha ragione anche se non me la racconta giusta. Che cosa facciamo? Il Grande e Potente Gog non può perdere il suo tempo prezioso." disse il goblin con tutta la solennità di cui era capace.

"Io non mi fido di ciò che ci ha detto Xavier. Voglio verificare che non stia facendo il doppio gioco. David ci ha detto che si dovrà vedere con l'assicuratore? Ebbene sono fermamente intenzionato a spiarlo." disse con estrema determinazione Jackob.

"Tu fa' come meglio credi visto che sei bravo a fare solo una cosa: sparire. Secondo me questa non è la via migliore. Dobbiamo seguire la merce. Sappiamo che è a Khari, in mano al ricettatore. Lo dobbiamo trovare, catturare e farlo confessare. Il piano è semplicissimo." disse Laila infervorata per un'idea articolata che aveva appena concepito.


"Credo che non sia una cattiva idea. A parte le testimonianze che raccolte, è l'unica vera pista concreta che abbiamo. Dobbiamo cercare di saperne di più, magari raccogliendo anche qualche elemento concreto, ossia una prova." rincarò la dose Tillal che proseguì "Non certamente volando, però. Visto che adesso siamo liberi dal fare la guardia del corpo di Xavier, possiamo pagare un passaggio da una sponda all'altra del Cheliax."

"Ancora acqua e acqua e acqua. Il Grande e Potente Gog non vuole acqua. Acqua spegne il fuoco e il Grande e Potente Gog ama il fuoco. Io non credo che verrò." disse stizzito Gog.

"Oh, insomma, non fare lo schizzinoso Gog!" lo riprese Tillal "Non ti stiamo chiedendo di fartela a nuoto, starai su una comoda barca."

"Ben detto! Ben detto!" disse Kisho battendo le mani, con una strana luce negli occhi.
"Ho già in mente quale sarà la mia prossima sfida: l'attraversamento a nuoto dello stretto. Finalmente pane per i miei denti. Non appena saremo in prossimità del molo, mi tufferò e incomincerò la traversata."



"È stato un piacere conoscerti, verrò a piangere al tuo funerale su una tomba vuota." sentenziò senza alcuno spazio di replica il nocchiere della jole, massacrando con poche parole le speranze di Kisho il quale imperterrito riprese ad argomentare "Ma che cosa mi potrà accadere? Sono poche miglia... ci sono per caso degli squali? O qualche mostro marino? Io starò vicino alla sua imbarcazione, non deve temere..."

"Senti giovanotto" riprese il marinaio "se ti vuoi ammazzare, la cosa non mi riguarda, sei libero di morire come meglio credi, ma non venire qui a percularmi con le tue storie di mostri, squali o qualsiasi accidentaccio che ti viene in mente. Là fuori non faresti nemmeno un ottavo di miglio e sarai, se sei fortunato, portato via dalle correnti o peggio inghiottito da un gorgo. Già le navi della marina fanno fatica a pattugliare lo stretto, le navi commerciali se non sapientemente guidate si vanno a sfracellare sulla punta a nord ovest e tu ti presenti, bello tritone, a dirmi che è una passeggiata di salute... ma per piacere! Adesso, visto che i tuoi compagni ti hanno pagato il viaggio, ti siedi buono buonetto e ti godi il viaggio. La traversata durerà poco più di mezz'ora."

Kisho non ebbe la forza di replicare, si sedette sprofondato in un marmoreo silenzio.
E il silenzio dominò tutta la traversata, interrotto ogni tanto da un sommesso bofonchiare.
"Ma pensa te... Farsi la traversata dell'Arco di Aroden a nuoto... Incredibile... incredibile... Dove andremo a finire?" Era il vecchio marinaio che borbottava tra sé e sé come uno stufato sul fuoco.

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