26 aprile 2016

Diario di Tillal il Nordico

Siamo arrivati da pochi giorni in questa sonnolenta fortezza e già il mio spirito si sta assopendo.  Il tempo è rallentato e le giornate sembrano diluite in ore perennemente assolate e polverose.  Ma siamo qui da ieri, da pochi giorni o già da intere settimane?

I militari passano il tempo esercitandosi senza convizione nel cortile grande, tra la stalla dei cavalli e i fumi neri della la fucina.  Aspettano tutti che finisca il loro periodo di ferma per tornare a vivere in qualunque altro posto che non sia questa fortezza.

L’atteggiamento dei comandanti è ambiguo: ci hanno detto che siamo loro ospiti e ci hanno invitati al loro desco ma in realtà siamo confinati nelle nostre stanze e  la nostra libertà ha le misure del perimetro di un minuscolo cortile. L’ attività preferita degli abitanti della fortezza sembra essere quella di ingozzarsi e tracannare vino e di  ammantare il vuoto dei contenuti in oziose parole ricercate e vacuii eloqui serpentini.

Dei miei compagni di viaggio, quello che sembra più a suo agio è il sacerdote: se le sue fattezze e la sua lingua non fossero lo specchio di terre lontane , si direbbe nato dalla sabbia di queste lande.

I pugni del monaco fremono e anelano al combattimento e anche alla ladra sembra mancare l’aria  nel ruolo di placida matrona: i suoi occhi nervosi tradiscono la sua perenne fame di tesori.

Il goblin si comporta come se nulla lo soprendesse o spaventasse, al contrario dello gnomo che sembra impaurito dalla troppa luce della fortezza.

Abbiamo una missione ma saremo in grado di portarla a termine?






03 aprile 2016

La fortezza di Khadr

La fortezza di Khadr è uno dei più grandi e importanti avamposti meridionali di tutta Qadira.

Le sue origini risalgono attorno al 1500 AR quando Xerbystes I decise di consolidare ulteriormente il suo potere su tutta la parte meridionale del Qadira, facendo costruire una serie di castelli, presidi e fortezze lungo le principali vie commerciali e in particolar modo sulla catena montuosa Zho.



La sua posizione garantisce alla fortezza di dominare contemporaneamente sia sul versante settentrionale, verso il deserto di Ketz, sia sul versante orientale che si affaccia sulla valle di El Ebn Al Kadhr, attraverso la quale si può giungere al deserto di Meraz, a Shadun o alla valle di Maharav.

Questa posizione particolare la rende un punto strategico per tutta la zona. Controllando la fortezza si può controllare infatti uno degli snodi che portano dal Qadira settentrionale al Qadira meridionale.

La fortezza si colloca sulla cima di una collina con una forra che spacca in due il colle. La strada che raggiunge il castello si inerpica tortuosa dai piedi del promontorio sino al primo presidio di guardia, un barbacane alle cui spalle si estende un precipizio di un centinaio di metri di profondità.

Al di là dello strapiombo, sull'altra parte dell'altura, si colloca il corpo principale della fortezza.
Una decina di imponenti torri circondano i due complessi principali: uno più antico, risalente alla fondazione del presidio e l'altro di epoca successiva, costruito durante i lavori di ampliamento del complesso.

Vista la collocazione della fortezza e vista la desolazione dei luoghi che la circondano, viene utilizzata anche come carcere per i nemici del regno più scomodi o che si vogliono far scomparire "dolcemente". Le celle nei sotterranei possono ospitare al massimo una ventina di prigionieri; normalmente sono dissidenti, nobili che hanno perso il favore di Xerbystes o i nemici conclamati dello regime.

Il comando del castello è affidato a rotazione, ogni 10 anni, a un rappresentante di una famiglia nobile del sud di Qadira. Questo sistema vuol garantire sia una certa stabilità di comando, sia impedire il consolidamento di potere da parte di signori locali.


Attualmente il castellano è Abdal Jabir El Hussein Al Bin Muhammad, un giovane molto ambizioso e assai avido, giunto al termine del suo mandato. Tra pochi mesi, infatti, scadranno i dieci anni e Abdal Jabir non vede l'ora di proiettarsi in altre più importanti cariche del regime come diventare Visir del Ketz o Visir della Guardia sotto Hebizid Vraj di cui è un grande amico e con cui trattiene regolarmente una corrispondenza.