21 febbraio 2016

Erik Tollerbrumm

Erik Tollerbrumm nasce all'incirca una trentina di anni fa ad Augustana, nell'Andoran, da una famiglia di piccoli artigiani: il padre era un maniscalco, mentre la madre si occupava della famiglia e dei tre fratelli di Erik.

Nato dopo la Rivolta del Popolo, Erik è stato cresciuto nello spirito liberale, egualitario e democratico. Il padre prese parte ai moti che determinarono il rovesciamento dell'ordine precedente e la vittoria della democrazia Andoriana.

Pieno di questo spirito, prendendo a modello gli ideali della rivolta, all'età di tredici anni Erik partì in cerca di "una grande avventura", giungendo prima ad Almas e poi imbarcandosi su un mercantile in direzione di Absalom.

Rimase a bordo della Blunoise II per circa sei anni, imbarcato prima come mozzo, poi come marinaio e infine come sottufficiale. Questa esperienza gli permise di viaggiare praticamente per tutto il Mare Interno, da Corentyn a Mechitar.


Durante lo scalo ad Absalom, nella taverna "Il Galeone d'Oro", Erik fu coinvolto in una classica rissa tra marinai troppo allegri e nani mercanti troppo seri per accettare una parola di troppo.
Non ne uscì benissimo: qualche costola incrinata, molti lividi e l'onore ferito per esser stato messo KO da un nano di Varisia. Però quell'episodio cambiò per sempre la sua vita.

Durante la rissa Sophia, la figlia adolescente dell'oste, si trovò improvvisamente al centro del parapiglia. Erik, proprio quando stava cercando di tenere a distanza un certo Brannar "braccio d'acciaio", si accorse della giovane. Per portarla in salvo abbassò troppo la guardia.

Quando ritornò in sé stesso, vide il volto del padre di Sophia che sorrideva e lo ringraziava. Egli era un vecchio Cercatore ormai ritiratosi dall'attività e per riconoscenza, prese sotto la sua ala il giovane e lo iniziò alla Società.

Erik si distinse subito non solo per la sua furbizia, ma anche per la sua abilità organizzativa delle missioni. Nel giro di pochi mesi superò la Prova e divenne un agente sul campo. Si specializzò in scouting, infiltrazione e sabotaggio.

Erik è famoso in tutta la compagnia per un'impresa eccezionale, raccontata non solo nelle Cronache dei Cercatori, ma conosciuta in tutta la Società.

Spacciandosi per un kalistocratico di Kerse, Erik si infiltrò nelle alte sfere della Risplendente Burocrazia. Sfruttando l'interpretazione di uno dei Segreti di Kalistrade, convinse diversi burocrati che li avrebbe resi ricchi sfruttando il pellegrinaggio dei fedeli delle regioni confinanti con la Druma a un tempio dedicato a Erastil in cui si sarebbe custodita un suo artefatto: l'Arco dalle Infinite Frecce.

Il denaro raccolto in parte fu utilizzato per assoldare la Lega Mercenaria e in parte per corrompere i funzionari della Risplendente Burocrazia per convincerli a spostare l'Arco dalle segrete della capitale sino al tempio. Quando l'Arco fu affidato a Erik, egli organizzò una processione religiosa da Kerse a Macridi, la destinazione finale della reliquia.

Una grandissima folla si radunò per l'occasione, Erik approfittò di un momento di ressa e confusione creato ad arte da alcuni complici per fuggire verso sud-est, verso i Monti dei Cinque Re, in direzione dell'Andoran.

Alla fine Erik raggiunse Absalom, portò l'Arco dalle Infinite Frecce alla Grande Loggia dove lo consegnò a Ambrus Valsin, il Sovrintendente Generale. Subito dopo fu nominato Capitano di Ventura. Attualmente nessuno, se non i membri del Ddecemvirato, conosce l'esatta ubicazione dell'Arco.

Erik si è stabilito definitivamente ad Absalom e con nuovo status di Capitano di Ventura gli è stata assegnata una loggia Andoriana. Non ha intenzione d'intraprendere a breve qualche altra avventura, non almeno nelle regioni settentrionali della Druma, di Isger o dei Monti dei Cinque Re.

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